Tiroide e paratiroide sono responsabili della produzione degli ormoni che regolano molte funzioni del nostro corpo. Le malattie della tiroide possono indurre una modifica della normale produzione ormonale che può influenzare negativamente il metabolismo e frequenza cardiaca; le malattie delle paratiroidi invece modificano il livello di calcio nel sangue (calcemia), il cui squilibrio può generare problemi alle ossa (osteoporosi), debolezza muscolare calcolosi renale, ecc. È molto importante monitorare le patologie di tiroide e paratiroide: scopriamo quali sono i sintomi che le annunciano e le possibili cure per trattarle.
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Gozzo uni-multinodulare
Cos’è
Il gozzo è la conseguenza dell’ingrossamento della tiroide, la ghiandola che produce gli ormoni responsabili di molte funzioni corporee tra cui metabolismo e frequenza cardiaca.
Si definisce “gozzo uninodulare” quando l’ingrossamento della tiroide è indotto dalla presenza di un solo nodulo, mentre parliamo di “gozzo multinodulare” quando il parenchima tiroideo è sovvertito da più formazioni nodulari.
Il gozzo può essere tossico (quando produce troppi ormoni tiroidei che provocano ipertiroidismo) oppure non tossico: in quest’ultimo caso non produrrà ormoni in eccesso.
Il gozzo multinodulare tossico di norma è l’unico a produrre sintomi tra cui aumento del metabolismno e della frequenza cardiaca, perdita di peso, tremori e irritabilità.
Cause
La carenza di iodio può influenzare la comparsa del gozzo: se infatti si assume troppo poco iodio, la produzione di ormoni diminuisce e la tiroide cercherà di compensare. La conseguenza sarà un ingrossamento della tiroide. Tra gli altri fattori di rischio va considerata la Malattia di Hashimoto, una patologia autoimmune che altera la produzione di ormoni.
Da ricordare anche la Malattia di Graves-Basedow, altra patologia in cui il sistema immunitario produce anticorpi che simulano l’azione del TSH, ormone ipofisario che induce la tiroide a produrre più ormoni.
Possono incidere infine predisposizione genetica, età e sesso (le donne sono più colpite degli uomini).
Terapia
La cura dipende da vari fattori come sintomi, dimensioni del gozzo e velocità di crescita.
In presenza di gozzi tossici, il trattamento farmacologico prevede l’uso di farmaci che riducono l’attività della ghiandola tiroidea. Nei casi di ipotiroidismo si somministra ormone tiroideo sintetico al fine di sopperire alla mancanza di ormone naturale.
L’intervento chirurgico è raccomandato solo nei casi più gravi in cui si riscontrino ad esempio problemi respiratori e di deglutizione a causa delle dimensioni eccessive del gozzo. Ovviamente si ricorre all’operazione anche nel caso in cui siano presenti dei noduli tiroidei che – tramite ecografia o agoaspirato – risultino essere lesioni maligne o tendenzialmente tali. L’intervento si chiama “tiroidectomia” e prevede l’asportazione parziale o totale della tiroide.
Adenoma della paratiroide
Cos’è
L’adenoma della paratiroide è un tumore benigno che colpisce le ghiandole paratiroidi, ovvero le ghiandole il cui compito è produrre gli ormoni che controllano il livello di calcio nel sangue. A causa dell’adenoma, le ghiandole producono più ormoni paratiroidei del dovuto: la conseguenza è l’iperparatiroidismo, una condizione che causa un aumento eccessivo dei livelli di calcio e un abbassamento del fosfato ematico.
Spesso l’adenoma della paratiroide è asintomatico, tanto che le persone il più delle volte scoprono di averlo dopo aver svolto dei comuni esami del sangue. In altri casi i sintomi, quando si manifestano, sono difficili da riconoscere perché legati a malesseri piuttosto comuni (stanchezza, irritabilità, dolori generali, minzione frequente, stipsi, coliche renali, ecc.). Se non curato, alla lunga l’iperparatiroidismo può causare diversi problemi dovuti proprio all’eccessiva produzione di calcio: tra le conseguenze ci sono battito cardiaco irregolare, calcoli renali e possibili fratture ossee.
Seppur nella maggior parte dei casi tenda a essere una neoformazione isolata, l’adenoma paratiroideo può verificarsi come sindrome ereditaria nei pazienti con neoplasia endocrina multipla.
Cause
Le cause scatenanti non sono note, ma spesso l’adenoma della paratiroide è collegato a una predisposizione genetica. Le donne risultano più colpite.
Terapia
Il trattamento più comune è quello chirurgico e prevede la rimozione della ghiandola paratiroide sede dell’adenoma. In alcuni casi è possibile comunque optare per una terapia farmacologica mirata alla riduzione degli ormoni paratiroidei.
Neoplasie della tiroide e della paratiroide
Cosa sono
Neoplasie della tiroide
Le neoplasie della tiroide coinvolgono la ghiandola tiroidea e rappresentano circa il 2% di tutti i tumori dell’uomo.
Ci sono 4 tipi di tumori che possono colpire la tiroide:
- Papillare: è il tumore più diffuso e più facile da curare (80% di tutti i tumori tiroidei), malgrado spesso si diffonda ai linfonodi del collo, raramente induce metastasi a distanza
- Follicolare: meno diffuso del tumore papillare (10-15% del totale), ha una più alta percentuale di metastatizzazione a distanza
- Midollare: deriva dalle cellule C o parafollicolari della tiroide (5% del totale), responsabili della produzione dell’ormone della calcitonina. Può essere sporadico o ereditario nel 20% dei casi
- Anaplastico: è il tumore più aggressivo e più raro (1% dei tumori maligni tiroidei). Può crescere con rapidità e spesso induce metastasi a distanza
Neoplasie della paratiroide
Le neoplasie della paratiroide sono un tipo di tumore raro che colpisce una delle quattro ghiandole paratiroidi, il cui compito è produrre gli ormoni che regolano i livelli di calcio nel sangue. L’ipercalcemia da neoplasia maligna della paratiroide è, generalmente, più grave di quella indotta da un adenoma. Livelli di calcemia di 14-15 mg/dL devono sempre porre il sospetto di presenza di neoplasia paratiroidea.
Cause
Gli esperti non hanno ancora individuato le cause alla base di questi tumori.
Per quanto riguarda i fattori di rischio, nel caso delle neoplasie incidono senza dubbio le esposizioni alle radiazioni e i disturbi genetici.
Nel caso invece delle neoplasie della paratiroide, tra i fattori di rischio troviamo le neoplasie endocrine multiplo di tipo I.
Terapia
Per le neoplasie della tiroide il trattamento preferenziale è quello chirurgico che prevede l’asportazione completa della tiroide e di eventuali linfonodi coinvolti. Dopo l’intervento, in ogni caso, potrebbe essere necessaria una terapia a base di iodio radioattivo, soprattutto se si ritiene che ci possa essere il rischio di recidiva.
Anche nel caso delle neoplasie della paratiroide è preferibile l’intervento chirurgico. In questo caso di opterà per una resezione in blocco della ghiandola paratiroide e dei linfonodi laterocervicali.
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